Non sono ancora iscritto al partito, alcune cose del PD le trovo vecchie e improponibili. Al momento, però, mi sembra l'unico vero partito esistente nel panorama politico italiano, con strutture elettive con una democrazia interna strutturata.
Nella desolazione creata dai populismi dei movimenti a conduzione personalistica, credo che sia l'unico in grado di riconiugare una politica economica non liberista ma liberale con le innegabili esigenze di equità e di redistribuzione della ricchezza nel paese, e con la necessità di ricondurre a miglior controllo il peso della finanza speculativa sugli assetti economici del paese.
Certo, eventuali alleanze con la sinistra un po' nostalgica degli antichi splendori devono essere concordate attentamente, perchè potrebbero offuscare la prospettiva di un partito democratico moderno, in grado di attrarre i voti dei moderati e di diventare maggioranza pro-tempore nel paese, ma se guardo l'altra sponda vedo solo macerie fumanti e randagi in lotta per il cibo rimasto. In questo quadro, così semplicisticamente descritto, cerco di dare una mano come cittadino, come italiano.
Pur essendo un convinto sostenitore della necessità di rinnovamento nel partito, e di una decisa sostituzione di molte delle attuali classi dirigenti (ci sono persone fantastiche nel PD, piene di buona volontà e attenzione a quello che fanno), oggi sostengo Bersani per la futura guida del Paese, perchè mi sembra che Renzi si limiti a dire solo quello che la gente vuole sentirsi dire oggi, e abbia in sostanza trasferito una battaglia di partito su un campo dove invece si combatte una battaglia per l'Italia.
Monti non dispiace, anche se sarebbe stato meglio che se avesse posto più attenzione ai tagli della spesa corrente, agli sprechi assurdi, a cominciare da quelli più odiosi anche se meno redditizi.
L'unica cosa che mi sento di dire è che non possiamo più stare seduti sui nostri divani a lamentarci. E' ora di metterci qualcosa di nostro.
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16 novembre 2012