È inutile continuare a commentare lo stillicidio di sciocchezze che dicono e diranno Trump e i suoi accoliti. Saranno quattro anni così. E se i democratici americani non sapranno riprendersi, probabilmente anche più di quattro.
Sappiamo già quel che c’è da sapere:
1. È venuto il tempo in cui l’Europa cresca da sola affrontando con risolutezza i tempi difficili che verranno, mantenendo dritta la barra del timone nella direzione della libertà ed indipendenza qualsiasi burrasca si debba attraversare.
2. Non possiamo più fidarci degli amici del passato. Nonostante i passi indietro che la stessa amministrazione Trump sarà costretta a fare per l’isolamento in cui si sta cacciando, da ora in poi il rischio è troppo grande perché gli europei non ridisegnino le proprie priorità e strategie, garantendosi l’autonomia dei mezzi che gli sono indispensabili e necessari.
3. Energia, sistemi di comunicazione, tecnologia, difesa, reti, infrastrutture, materie prime, acciaio, conoscenza, sono i nuovi settori in cui l’Europa dovrà investire per non dipendere da altri. Per dare lavoro agli europei. Per mantenere il possesso delle nuove conoscenze necessarie al suo sviluppo. Per non subire la pressione mediatica ed economica dei nuovi oligarchi che hanno in spregio la democrazia.
Abbiamo bisogno di una classe politica all’altezza di questa sfida, così gravosa da intimorire. E nel panorama politico attuale, sia italiano che europeo, se ne vede poca. In tutti gli schieramenti. Per non parlare di questo governo, che potrebbe addirittura fare scelte che si rivelerebbero un tradimento degli interessi della nazione.
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Giorgio Alessandrini, 23 febbraio 2025