La spesa per pagare gli interessi sui titoli di stato è spesa pubblica corrente, cioè la spesa che non genera ricchezza aggiuntiva, come fa la spesa per investimenti. Serve solo a pagare i servizi già esistenti.
In conseguenza delle dichiarazioni e delle scelte di questo governo, la fiducia della finanza mondiale sulla salute economica dell’Italia cala, e gli investitori scelgono mete più sicure.
Noi, avendo bisogno di soldi, siamo costretti a offrire rendimenti superiori per invogliare all’acquisto dei nostri titoli. Ammesso che ce li comprino, dovremo quindi pagare più interessi con le nostre tasse.
Significa che arricchiremo ulteriormente chi ha la disponibilità economica per acquistare i nostri titoli, e avremo invece meno soldi per i servizi che servono a tutti: ospedali, scuole, strade, servizi al cittadino.
Magari qualche ospedale periferico chiuderà . Nasceranno comitati civici locali per protestare e per prendersela coi politici. Stanlio e Ollio diranno ancora che taglieranno i vitalizi e i privilegi, che è come svuotare la nave che affonda col cucchiaino, ma il popolo sarà soddisfatto e urlerà “finalmente!â€, continuando a votare chi gli promette meno tasse, ma anche a pretendere l’ospedale sotto casa.
La giostra inizierà a rallentare, e quando si fermerà tutti si chiederanno come mai.
Nessun problema: la colpa sarà sempre dei Pdioti, degli immigrati, dell’Europa, e dei poteri forti. Ça va sans dire.
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Giorgio Alessandrini, 25 ottobre 2018