Il discorso alla Camera di Mussolini del 3 gennaio del 1925 è considerato dagli storici l'inizio della dittatura fascista. Fino a quel giorno, Mussolini si trovava in forte difficoltà per la pressione esercitata dalle opposizioni a causa delle evidenti, anche se negate, responsabilità di persone a lui contigue nell'assassinio di Giacomo Matteotti.
Assumendo su di sé la responsabilità morale degli eventi, con quell'intervento il duce riprese in mano la situazione e la ribaltò a suo favore dando avvio, con le "leggi fascistissime" introdotte tra 1925 e il 1926, alla progressiva limitazione delle libertà e all'instaurazione del regime.
Ignoro quali siano state le motivazioni che hanno spinto il signor Anastasio, manager di un'azienda pubblica dalle funzioni delicatissime (gestisce il software e i servizi informatici di Inps, Istat e Inail) a rimaneggiare goffamente il discorso di Mussolini per adattarlo ad una grottesca mail indirizzata ai membri del suo Consiglio di Amministrazione.
Faccio però notare che i casi possono essere due:
- o il Signor Anastasio ha pensato di avere un'idea originale e che il brano, vecchio di quasi 100 anni, non fosse poi così conosciuto da sollevare un vespaio tremendo, nel qual caso siamo di fronte ad un povero sprovveduto;
- oppure il signor Anastasio era perfettamente consapevole che la citazione sarebbe stata riconosciuta e intendeva mandare un avviso chiaro al suo Consiglio di Amministrazione, e allora avevamo - per fortuna ora non più - un manager pubblico dotato di una protervia che rasenta i sintomi dello squilibrio mentale.
Ecco un altro caso di persona con funzioni pubbliche che si mostra palesemente inadeguata al ruolo. Come ormai quasi ogni giorno.
Un segnale preoccupante del livello culturale delle classi dirigenti di questo paese, e di quello dei fedelissimi chiamati a sostenerle.
Vedremo altro. Vedremo di peggio.
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Giorgio Alessandrini, 14 marzo 2023