Rientrando a casa
Giornate così, come quella che stava terminando, lo facevano sentire vivo. Piene di ritmo e di cambiamenti, di cose diverse da fare e persone diverse con cui parlare. Si sentiva libero dalle noiose routine e dai tempi morti della vita in ufficio.
Stava guidando verso casa soddisfatto, e assaporava il desiderio di aprire la porta e trovarla ancora sveglia a leggere sul divano. Per lui l'amore era anche così: potersi ritrovare nella mezza luce di un'abat-jour che illumina un libro e raccontarsi la giornata. Il silenzio dell'ora tarda, il televisore spento, il profumo di lei nella sala, il sapore di due gocce di grappa nel bicchiere, la pace e la stanchezza insieme. Si sarebbe sentito accolto da quella atmosfera riposante e serena. Avrebbe allentato la cravatta e sbottonato la camicia e l'avrebbe ascoltava parlare a bassa voce, intuendo il suo umore dal tono e dalla luce nei suoi occhi.
Avrebbe sollevato la gamba sui cuscini del divano perché si adagiasse sul suo busto e tra le sue braccia, a godersi il silenzio della notte, la penombra e la comunione. Avrebbe cercato le sue labbra e la sua pelle, e l'espressione del suo volto mentre ascoltava crescere il suo respiro e il suo piacere.
10 aprile 2017
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