C'erano momenti in cui non comprendeva come la sua passione potesse averlo condotto in quel punto impossibile. Sotto di lui duecento metri di precipizio e un compagno che gli assicurava la vita. Davanti, una roccia che all'improvviso sembrava vetro, nessun appiglio sicuro raggiungibile e una vetta che neanche si vedeva.
Un silenzio irreale, rotto solo dal rumore dei rinvii appesi all'imbrago.
Immerse le mani nella magnesite dietro la schiena e guardò lo spettacolare paesaggio intorno e sotto di sé. Mentre cercava disperatamente una via per salire, sentì la tensione per l'estrema difficoltà del momento e per le scelte a cui era chiamato. Si ricordò che la vita gliene aveva già imposte di più dure e taglienti, e allora riguardò appigli che aveva scartato come impossibili con gli occhi di chi doveva attraversarli solo per un istante, per raggiungere un punto sicuro in cui scaricare il peso e riposare i muscoli.
Arrivato al gancio a cui assicurarsi, tenne in sicurezza il compagno che lo raggiungeva e intanto assaporò la vita, ringraziandone le durezze che gli avevano insegnato a salire.
6 ottobre 2014
Arrampicata sul Campanil Basso
Dolomiti di Brenta
Via Normale
21 luglio 2010