Un dialogo intenso e silenzioso fatto di attenzione, iniziato molto prima di scriversi su messenger. In mezzo a migliaia di volti e a voragini di banalità , brillavano nei social alcune gemme tra paesaggi grigi e noiosi.
Disarmanti sorrisi che nascondevano un dolore. Occhi pieni di energia e passione che rivelavano la voglia e il coraggio del prepotente ritorno alla vita. Parole e pensieri che, invece di sparire rapidamente senza lasciare traccia, si infiltravano tra le fessure dell’anima e ne nutrivano la sete, tanto da richiedere più di una lettura.
Lentamente l’attenzione si tramutava in attesa; in ricerca. Il silenzio in mancanza. E la sorpresa e poi la consapevolezza di ciò, accrescevano in entrambi nuove domande di sé e di quel bisogno che, insinuatosi inavvertitamente, ora era più che mai presente nei loro cuori e reclamava spazio e voce.
Un’aria tersa e gelida ma avvolgente. Un vento tra cime imbiancate e cieli azzurri. Una polvere di neve immacolata e resa brillante da un sole pieno che, sollevata dalla brezza, pungeva il viso, regalando la sensazione di purezza di un’emozione da accudire con amore.
Avevano vite lontane e diverse, ma in entrambi era nato un germoglio che cresceva rigoglioso e cercava una fonte.
Nuove parole, nuovi occhi, nuovi sorrisi, nuovi sussurri.
Tra loro. Solo per loro. Avvolti dall’assoluto.
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Giorgio Alessandrini, 25 gennaio 2023