Recensioni:
Cambiare l’acqua ai fiori
Valérie Perrin, edizioni e/o. 2019
Josephine Hart aveva scritto: chi ha subìto un danno è pericoloso, sa di poter sopravvivere.
Valérie Perrin racconta le conseguenze del dolore dal cuore della protagonista. Un viaggio interiore nei piccoli e misurati passi di chi è sopraffatto dallo schianto dell’anima.
Chiunque abbia conosciuto una perdita devastante sa come cambia la prospettiva del vivere.
Il mondo reale resta sullo sfondo. Un muro di silenzio si riempie dell’urlo dell’anima. Un dialogo interiore germoglia e mette radici profonde. Lentamente ramifica e si rafforza, tornando a sostenere il sottile stelo di una vita tagliata e monca.
La protagonista Violette si ricostruisce ascoltandosi. Nei piccoli gesti, negli ortaggi dell’orto che crescono accuditi con attenzione, nella cura delle dimore dei defunti e dei sentimenti di chi li viene a trovare. Ritesse la sua tela negli anni. Senza illusioni di nuove felicità . Solo nella piccola ambizione di una quotidiana serenità .
Traspare un delicato sentire, sapientemente vivacizzato dai frequenti cambi di inquadrature, non solo utili ma necessari a tenere viva la trama.
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Giorgio Alessandrini, 12 ottobre 2021