Questi ragazzi manifestano contro un modo di fare, e soprattutto di intendere, la politica. Un modo tanto urlato e sguaiato quanto inconcludente e dannoso.
C’è qualcosa di male in questo? Non mi sembra. Anzi, il fatto che le piazze si riempiano ci dice che forse tanta gente è stufa dei vaffa, dell’onestà declamata ma non praticata, dello sbandierare interventi che sono specchietti per le allodole e poi creano voragini nei bilanci pubblici.
Sono ingenui? Può darsi. Intanto però risvegliano coscienze. Si lasceranno tentare dal successo ed entreranno in politica? Perché no? Se abbiamo in parlamento gente come Di Maio, Salvini o Pillon, questi non sfigurano di certo. E dimostrano al centro-sinistra che per il consenso non serve blindarsi in una classe dirigente autoreferenziale e staccata dalla vita reale, dedita al frazionismo e al battibecco da pollaio.
Basta una faccia pulita che mostri una passione che viene dal cuore.
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Giorgio Alessandrini, 18 novembre 2019