Più la osservava, e più quell’immensa cicatrice del firmamento gli sembrava una porta d’accesso per l’universo. La mente si spalancava alla luce. Le idee, che nel buio cittadino soffrivano confuse e costrette in spazi angusti, ora si distanziavano, trovando respiro e collocazione. Guardava, e commisurava il tempo e la storia all’eternità , assalito dalla grandiosità delle emozioni e dei pensieri. Comprendeva le proporzioni delle cose, la futilità delle vanità e delle miserie umane, e se ne allontanava ancora di più, come se si sentisse chiamato ad un pensiero superiore, che fosse parte di un tutto. Quel taglio nel cielo stellato era una fonte. Un incontro.
Mentre i suoi occhi cercavano risposte nella profondità dell’universo, il suo cuore comprese che quel che vedeva era uno specchio. Quel firmamento era dentro di lui e non doveva far altro che liberarlo. Le prese la mano e osservarono insieme, in silenzio.
-Se sono così, è grazie a te - le disse. Lei lo baciò, e si strinsero davanti al fuoco. Insieme era la parola. Il primo passo attraverso la soglia, per fondersi in quella immensità e brillarne.
26 ottobre 2019
Foto di Francesca Derla